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Geocache Tradizionale

LA MANDRIA - Il Cancello di accesso al parco

LA MANDRIA - Il cancello di accesso al parco

di Br1ma     Italia > Piemonte > Torino

N 45° 08.781' E 007° 34.291' (WGS84)

 Conversione coordinate
 Dimensioni: micro
Stato: disponibile
 Tempo necessario: 0:15 h   Lunghezza percorso: 1.0 km
 Nascosta il: 04. gennaio 2020
 Pubblicata il: 03. novembre 2023
 Ultimo aggiornamento: 03. novembre 2023
 Listing: https://opencaching.de/OC17225

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Pericoli
Infrastrutture
Tempo
Stagionale
Necessaria preparazione
Persone

Descrizione    Deutsch  ·  English  ·  Italiano

LA MANDRIA - Cancello di accesso al parco.

Il Parco Regionale LA MANDRIA e' un'importante realta' di tutela ambientale,in cui vivono liberamente o in modo semibrado diverse specie di animali selvatici e domestici in quello che costituisce il piu' significatovo relitto di foresta planiziale. L'interesse accresce se si considera che questa estesa area protetta si trova a soli 16 Km dal centro di storico di Torino.

Circondato da oltre 30 km di muro di cinta, vanta un considerevole patrimonio storico-architettonico, rappresentato da oltre 20 edifici tutelati: oltre al complesso di Borgo Castello, numerose antiche cascine, i resti di un ricetto medievale e due reposoir di caccia.

Il Parco La Mandria conserva residenze Sabaude rientranti tra i siti dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, istituito nell'anno 1978, ha una superficie, compreso il preparco di 6541 ettari, 1760 dei quali proprieta' della Regione Piemonte, costituiscono la porzione piu' importante ai fini fruitivi.
La storia del Parco è strettamente connessa a quella dei Savoia. L’attuale Parco era infatti all’inizio del XVI secolo un vastissimo territorio destinato a riserva di caccia della corte sabauda e luogo attrezzato per il soggiorno del re e della sua corte. Proprio per ragioni venatorie sorse, alla metà del XVII secolo, per interessamento di Carlo Emanuele II e per opera del Castellamonte, un sontuoso Palazzo di Piacere che sarebbe poi divenuto il complesso del Castello della Venaria. In seguito all'acquisto da parte della famiglia reale dei territori circondanti il castello, a partire dal 1861 inizio' la costruzione di un muro di "cinta", della lunghezza di circa 27 Km, sorto con lo scopo principale di proteggere la selvaggina, tale muro di fatto sottrasse a Druent una larga fetta del suo territorio, con un generale malcontento della popolazione abituata a sfruttarlo, come se non bastasse,gli incaricati del comune incominciarono ad avere delle difficoltà ad entrare nella tenuta per esercitare le loro funzioni, soprattutto per la sorveglianza e manutenzione del Naviglio che scorre all'interno della proprietà.Questa nuova e grave situazione, porto' a disordini a Druent e a rancori contro il comune, e la giunta tanto che la stessa, nel gennaio del 1865 si dimise "temendo,sprovvista di mezzi di difesa, di incorrere in nuovi pericoli ove fosse rimasta al potere".
Altri importanti Savoia lasciarono qui la loro impronta: Vittorio Amedeo II installò un allevamento di cavalli per le scuderie reali dando al territorio il nome definitivo di Mandria. Chi si innamorò veramente della tenuta e la elesse fra i suoi luoghi di residenza preferiti fu Vittorio Emanuele II, il re cacciatore, il primo re d’Italia. Proprio per volere di Vittorio Emanuele II furono costruiti ed ampliati vari edifici: il Borgo Castello assunse la forma attuale con gli Appartamenti Reali al piano nobile, nido d’amore del Re e dell’amata Rosa Vercellana; due reposoir di caccia vennero realizzati ai lati opposti del Parco per la sosta durante le battute venatorie: l’incantevole Villa dei Laghi e la Bizzarria; la cascina Vittoria e la cascina Emanuella, ora Rubbianetta, furono eretti in occasione della nascita dei due figli avuti da Rosa. La Mandria costituiva pero' una passivita' per il bilancio della Casa Reale; alla morte di Vittorio Emanuele II, l'amministrazione della Casa Reale, tento' prima di darla in affitto e poi di assumerne la direzione in economia diretta.Entrambe le scelte si rivelarono un insuccesso.
Fu allora che Umberto I decise di vendere la tenuta, l'acquisto' il senatore marchese Luigi Medici del Vascello che tento' di trasformarla in tenuta agraria redditizia. Mancato il senatore Luigi Medici, la proprieta' passo ai nipoti Giuseppe e Giacomo Medici del Vascello che nel 1923 dettero vita ad una radicale riforma agraria, con esito positivo negli anni successivi, tanto che la popolazione della tenuta, passo da 411 unita' nel '22 ad 896 nel '38.Ben presto, La Mandria divenne una grande e moderna azienda agricola, e la sua situazione miglioro' nettamente,vennero posti a coltura 1121 ettari, in moderni impianti venne attuato l'allevamento di bestiame bovino e negli anni sessanta venne creato uno stabilimento per la produzione di Yoghurt. Entro' inoltre in funzione un impianto per l'allevamento di fagiani, starne e anatre selvatiche.

Dopo l'ultima Guerra, inizio' il graduale frazionamento della tenuta, con la vendita di successive porzioni di territorio.Ora l'antica riserva, risulta di proprieta' della FIAT (stabilimenti per progettazione e piste di prova, del circolo Golf-Torino e della lottizzazione "I Roveri"(nelle pittoresche zone della parte a nord); del dott. Ferrero; del gruppo Bonomi-Bolchini e della Regione Piemonte (parte a sud) che ne acquisto' dal marchese luigi, figlio di Giacomo Medici, l'ultima porzione di 1345 ettari, comprendente il castello e l'antica rubianetta, il 12 aprile 1976.
Due anni dopo, il 21 Agosto 1978 venne istituito il Parco regionale su tutto il complesso originario della Mandria(cioe' sulla parte regionale e su quelle parti private a causa delle alienazioni precedentemente avvenute) e venne istituita pure una fascia perimetrale di Preparco con funzione di salvaguardia.



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